Fisioterapia Catania
onde d'urto Catania
A cura del Dott. Giuseppe Palumbo
Che cos'è?
La fascia plantare è una spessa aponeurosi (tessuto connettivo fibroso) detta anche legamento arcuato, che origina dal calcagno e si inserisce su tutte le falangi prossimali.
Decorre lungo la volta longitudinale interna del piede sorreggendola.
La Fascite plantare è l'infiammazione dell'origine del legamento arcuato (entesite), può avvenire per microtraumi ripetuti o per sovraccarico funzionale.
Le cause di questa patologia possono essere la retrazione del tendine d'achille o alterazioni anatomiche come il piede piatto o cavo, retropiede valgo e piede pronato.
Se l'appoggio del piede non è corretto può causare una tensione abnorme sulla fascia plantare predispondendola all'entesite.
Molti sportivi soffrono di fascite, soprattutto chi pratica atletica leggera, calcio, tennis e basket.
E' più facile che ne soffra un amatore rispetto ad un professionista sia per le calzature che per la velocità nella corsa, infatti la corsa lenta può causare l'infiammazione acuta dell'aponeurosi plantare.
I soggetti più colpiti sono adulti sovrappeso e sportivi.
Il dolore si sente appoggiando il peso corporeo o durante il movimento di flessione dorsale del piede, ossia sollevare la punta.
Si avverte nella regione calcaneare mediale, ma nei casi più gravi può spingersi anteriormente fino alle dita del piede.
Il dolore plantare porta ad un appoggio del piede squilibrato che può causare una postura viziata in stazione eretta e la conseguenza è la lombalgia o cervicalgia.
Tra le cause della Fascite Plantare per gli sportivi ci sono le calzature oltre ad un cattivo appoggio del piede.
Nella diagnosi differenziale bisogna tenere conto di altre patologie che possono dare risultati simili come lo sperone calcaneare, la borsite sottocalcaneare, l'intrappolamento del nervo abduttore del quinto dito, la gotta (se il dolore è bilaterale) e una frattura.
Gli esami di laboratorio che si effettuano sono la radiografia per escludere le fratture, i test reumatici per patologie come la gotta e l'elettromiografia che evidenzia l'eventuale intrappolamento di un nervo.
La diagnostica per immagini non può, però, sostituire un approfondito esame clinico da parte del medico.
La fascite plantare, al pari delle tendiniti, va affrontata e curata prima possibile perché se cronicizza potrebbero essere necessari alcuni mesi per guarire.
Per gli sportivi è fondamentale il riposo, se si continua a gareggiare ed allenarsi si rischia di peggiorare la situazione.
Chi soffre di dolore al piede modifica il modo di camminare zoppicando o appoggiando il peso solo all'esterno, questo può portare tensioni in altre parti del
corpo e causare gonalgia, dolore all'anca e alla schiena, quindi il problema va affrontato prima possibile.
L'utilizzo di una tallonetta morbida che attutisce l'appoggio a terra generalmente non è risolutiva.
Di notte il piede rimane in una posizione di flessione plantare, quindi il tricipite surale (polpaccio) e la fascia plantare rimangono in accorciamento e il paziente al mattino accusa un forte
dolore; alcuni specialisti consigliano un tutore notturno che tenga il piede in flessione dorsale.
Durante il giorno è necessario eseguire lo stretching del gastrocnemio e del soleo perchè la retrazione di questi muscoli è una delle cause di infiammazione.
Se queste terapie non avessero successo, ci sono due possibilità:
Le onde d'urto, dolorose, ma efficaci
L'opzione chirurgica, è molto rischiosa e ci sono molte controindicazioni, inoltre può non essere risolutivo.
EFFETTI DELLE ONDE D’URTO
Incremento del metabolismo e della microcircolazione
Neovascolarizzazione dei legamenti
Diminuzione della tensione muscolare
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